Apple ha scelto TSMC: tra un anno i processori dell’iPhone non saranno più prodotti da Samsung

Malgrado le beghe legali tra le due aziende, ad oggi Samsung rimane l’unico produttore materiale dei processori sviluppati da Apple e presenti su iPhone, iPad e iPod: il colosso sudcoreano è stato infatti il fornitore esclusivo dei chip Apple realizzati secondo i modelli progettati dall’aziende di Cupertino. Le cose potrebbero però cambiare già nei prossimi mesi, con Apple che è entrata in contatto con la  Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) per la produzione dei futuri processori e con la possibilità di escludere interamente Samsung dall’accordo. La conferma è arrivata anche da un’importante testata della Corea del Sud.[....]

Proprio dalla patria di Samsung, infatti, arriva la notizia che l’azienda avrebbe perso l’esclusività per la produzione dei processori Apple e che nei prossimi mesi potrebbe essere sostituita del tutto dalla TSMC, almeno per quanto riguarda l’iPhone. Apple ha infatti constatato che la TSMC è in grado di soddisfare tutte le richieste per la copertura dei processori da utilizzare sui futuri iPhone e, salvo sorprese, dovrebbe diventare fornitore esclusivo per i chip da integrare nell’iPhone 6.

Si parla, quindi, di 2014 come il primo anno dell’allontanamento di Samsung da parte di Apple, almeno per quanto concerne i processori degli iPhone.

Con questa scelta, Apple taglierebbe fuori Samsung da un mercato miliardario, con ripercussioni economiche non da poco per l’azienda sudcoreana. Basti pensare che, per non inimicarsi Apple e per non far minimamente sospettare di rubare i segreti dei processori progettati in quel di Cupertino, Samsung ha  completamente separato le fabbriche di produzione dei processori per Apple da quelle dei processori per i propri smartphone Galaxy.

Ma i rapporti tra le due aziende si sono ormai incrinati e non bastano semplici rassicurazioni per convincere Apple a ritornare sui suoi passi. TSMC dovrebbe offrire garanzie di qualità pari a quelle di Samsung, per cui gli utenti non dovrebbero minimamente accorgersi del cambiamento che, comunque, avverrà solo nel 2014.